L’isola che non c’era, concorso di idee per la nuova Piazza dell’Isolotto a Firenze

Arscape: Annunziata De Comite, Rachele Bonadio

Intro

La piazza dell’Isolotto è quasi un incidente di percorso per chi dalle Cascine si affacci di la d’Arno attraverso l’omonima  passerella o per un distratto pedone che al contrario passeggiando nel quartiere si imbatta nella sovrapposizione scomposta di accidenti e usi impropri che la caratterizzano. Ha una certa forza centripeta per gli abitanti del quartiere dovuta ad un ruolo per il quale è stata pensata e dimensionata eppure ogni successivo morso alla sua libera fruizione e percezione ne ha progressivamente negato l’identità di nodo sociale e vitale. Il centro dell’isolotto non è delle persone ormai ma delle macchine e dei cordoli di cemento prefabbricato che ne delimitano trasversalmente gli ambiti negando insensatamente la sua naturale vocazione ad essere “passage” da e verso il quartiere ma soprattutto verso le Cascine e quel pezzo di città.

Un “passage” non è solo un luogo cerotto tra due parti della città, o un ponte su delle infrastrutture sovradimensionate, o ancora un guado tra scenari differenti sul confine di due stati che si fronteggiano: spesso un passage, come in questo caso, è confluenza, è punto di raccolta prima ancora che di rimando all’altrove. 

In quest’ottica e con questa visione abbiamo ripercorso più volte questi spazi provando a capire come potessero svelare finalmente la loro peculiare attitudine all’essere meandro nel quale rallentare il passo e fermarsi come pure ad accelerare le persone verso la promessa di un orizzonte di viaggio libero.

In una piazza in cui la prepotente presenza del posteggio e la sfacciata introversione del sistema mercatale, che volge le spalle ai portici commerciali erano elementi caratterizzanti, il punto di partenza necessario è stato quello di CONNOTARE finalmente questo spazio chiarendone il carattere dominante tramite due azioni: pedonalizzazione e spostamento del parcheggio esistente.

Nasce così  “l’isola che non c’era”  in cui la piazza posteggio si trasforma in piazza delle persone. 

Il confinamento delle automobili, sul lato opposto degli edifici residenziali, migliora l’affaccio  delle case al piano terra ma soprattutto libera un ampio spazio collettivo che si snoda naturalmente dalla chiesa alle Cascine senza più interruzioni.

Il  mercato giornaliero  è stato disteso di fronte al porticato in modo che  entrambe le categorie commerciali (stabile  e temporanea) finalmente possano cominciare a lavorare in sintonia e la gente, attraversando la piazza, riesca ad accorgersi dell’esistenza dell’una e dell’altra. +

Se il mercato alimentare è stato rialloggiato sotto una nuova pensilina in posizione di cerniera tra la piazza e via dei Ligustri anche al sistema dei banchi dei generi vari è stata conferita dignità architettonica. 

Per non perpetuare la situazione attuale in cui la sua identità formale corrisponde solo cortina continua di una serie di furgoni di vario genere, si è costruita una quinta permeabile in corten lungo la quale parcheggiarli in modo che il prospetto verso i portici sia quello della vita e dello scambio mentre l’altro possa avere una sua eleganza, un ritmo, delle sedute inserite nella scansione modulare, dei cestini per la raccolta dei rifiuti e diventare così anche elemento funzionale e formale dello spazio pubblico ricomposto, esattamente come la nuova pensilina. 

La struttura dello spazio si fluidifica lungo l’asse longitudinale e aggancia secondo un andamento episodico, le nuove isole di socialità che ne punteggiano e ne definiscono le funzioni, i momenti nell’arco della giornata, le prospettive.

Le isole ritagliate nella tessitura continua della nuova pavimentazione  (calcestruzzo rigato superficialmente o stampato)introducono il terzo tema del progetto legato alla sostenibilità ambientale e al recupero dei materiali. 

Si è pensato infatti di smontare il pavimento lapideo esistente degradato e gradevole dal punto di vista estetico per ricavarne in loco della ghiaia da riutilizzare nelle sole così come nelle strisce di fitodepurazione delle acque di prima pioggia.

L’intero spazio viene risolto annullando i salti di quota tra il portico e la strada e lasciando che solo le variazioni cromatiche leggere tra i materiali oltre che la loro consistenza progressivamente granulare delimitino gli ambiti.

Le relazioni tra varie tipologie di utenti e la sicurezza nell’uso dello spazio garantita dall’assenza di intromissioni veicolari o inciampi morfologici viene incentivata e distribuita nell’arco della giornata non prediligendo fasce di età e non favorendone al contempo un uso introverso rispetto al resto del quartiere.

Dati

Tipologia: Concorso di idee per la riqualificazione della piazza dell’Isolotto

Luogo: Firenze, 2015

Promoter

Comune di Firenze

Categoria

Design, Landscape