Progetto: Studio Milani Siena (Collaboratori: Annunziata De Comite, Sara Anselmi; Fotografo Pietro Savorelli; immagini di dettaglio Arscape): Paysage n.4-2017
Intro
La proprietà, immersa in una distesa di ulivi su ogni lato, era caratterizzata dalla presenza di grandi lecci, un prato popolato nella stagione estiva da alberi di agrumi in antichi vasi in terracotta e da piante di glicine lungo il muro di cinta sulla strada di accesso e arrampicate su un anonimo pergolato nell’area est della proprietà, sul lato che guarda Siena. Ogni scorcio proponeva profondità di campo differenti e suggeriva l’importanza di creare piani di vegetazione sovrapposti, sfumati nelle cromie e prospetticamente disposti sugli sfondi panoramici.
Il carattere ottocentesco di villa padronale, connessa intimamente al suo intorno produttivo è stata la traccia guida della parte di progetto che si è occupata del recupero formale e concettuale dell’esistente, per metterlo a sistema con le nuove forme vegetali e con la strutturazione di aree peculiari adiacenti tra loro. Sono stati per tanto liberati dalle murature di edifici esistenti e di recinzioni improprie all’interno della proprietà, quattro dei lecci più belli, in modo che potessero prendere la scena e costituire il cardine del nuovo progetto. Uno si trova nella piazza di rappresentanza della villa e gli altri tre sulla direzione del cambio di allineamento e struttura degli spazi che fluiscono dal parterre principale della villa all’orto, spazio a sua volta formalmente agganciato e disegnato sugli allineamenti principali dell’architettura. Sono state generate in tutto sette aree in continuità tra loro, separate o da salti di quota gradonati in corten o da lunghe cunette sagomate, di terra inerbite. La forma delle linee di contatto tra le aree, generalmente morbida, quasi generata dallo spostamento d’acqua di un sassolino in uno stagno si rasserena e si allinea alla piscina lungo la linea dell’orizzonte verso Siena. In questo schema fluido, la scelta delle essenze da introdurre ex novo si è indirizzata prevalentemente verso specie caratteristiche della campagna toscana, generalmente dal portamento rustico nonché verso l’uso di alberi da frutta, inseriti in alcune aree di contatto diretto con l’uliveto e l’orto. Specie dall’andamento elegante e in alcuni casi dal carattere “esotico” hanno definito i margini del parterre della Villa principale e colonizzato parte del sentiero delle farfalle. Il colore delle fioriture varia dal viola scuro, al lilla e al bianco mente le foglie, rifacendosi al duplice aspetto di quelle d’ulivo, abbracciano cromatismi dal verde intenso all’argento. In questo modo la luce lavora ad ogni ora del giorno e nelle diverse stagioni con i riflessi mutevoli della loro superficie e il colore dei fiori in contrasto con le zone d’ombra assume alternativamente un aspetto rilassato e fresco o vivace e primaverile.
Momenti di sorpresa e di intimità si incontrano in ognuna di queste aree: le panchine nascoste nel bosco circolare, la piccola piazza quadrata sotto la coppia di lecci nel parterre, la magnifica vista della terrazza su Siena dominata dalla scultura di Ken Yasuda, l’ombra sotto i bassi ulivi nell’orto fiorito con le sue erbacee e aromatiche, il cavallo in bronzo di Nick Fiddian Green che scruta la campagna senese col suo fare assorto, il Gormley che definisce l’orizzonte nel suo rapporto simbiotico tra architettura e natura.
I materiali usati per la creazione dei percorsi, variano di struttura a seconda che si tratti di aree ad uso più intensivo o dalla destinazione originaria ad area da lavoro (come l’aia, la veranda della piscina, i percorsi perimetrali all’architettura) in cui il travertino moka si combina con tappeti in cotto, o di spazi legati alla terra in cui all’allontanarsi dai nuclei abitativi, la fluidità del “perdersi” corrisponde alla incoerenza scricchiolante delle ghiaie.
<<“ Così agirà l’artista giardiniere (annotava Ercole Silva nel suo trattato sui giardini del 1801) quale non renderà la fredda rappresentazione della natura insignificante ed inanimata, ma la scolpirà parlante all’anima con una sentimentale azione (…). La destinazione generale dell’arte dei giardini sarа dunque quella di destare piacevoli sensazioni e (…) nello scuotere l’altrui immaginazione e sensibilità con un’armoniosa catena di emozioni diverse”. Nel giardino si declina, in accenti di bellezza e di poesia, la grammatica dei cinque sensi in una sorta di topografia sentimentale ed emotiva dai raffinati contorni. Vista, udito, tatto, gusto e odorato trovano, infatti, nelle rarefatte atmosfere del verde scenario una fastosa celebrazione.>> Paola Maresca, Giardini e delizie, segreti, allegorie, metafore e antichi simbolismi, p.5, Angelo Pontecorboli Editore.
Dati
Tipologia: Progetto e direzione lavori
Luogo: Siena 2014
Stato: eseguito
Foto: Savorelli; Arscape
Promoter
Privato
Categoria
Landscape, Architecture, Design